“Vestigia” per chitarra battente è nuova composizione di Romeo Cossidente.
Un altro compositore lucano arricchisce il repertorio della chitarra battente con “note magiche”.
Sono davvero molto felice ed onorato di esserne il dedicatario.
E voglio condividere con te una piccola anteprima del secondo movimento di questa nuova composizione.
Romeo Cossidente
Romeo Cossidente nasce a Potenza. Intraprende lo studio della chitarra classica all’età di 10 anni, e, dopo aver studiato al Liceo musicale della sua città, entra nella classe di Aniello Desiderio al Conservatorio “C. G. da Venosa” di Potenza. Nella stessa istituzione si diploma con il massimo dei voti e menzione speciale sotto la guida di Andrea De Vitis, per poi iscriversi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma nella classe di Arturo Tallini, con cui ottiene il diploma di secondo livello nuovamente con massimo dei voti e menzione. Vincitore di concorsi nazionali ed internazionali, segue masterclass e corsi di perfezionamento con vari docenti tra cui: Frédéric Zigante, Lorenzo Micheli, Carlo Marchione, Elena Casoli, Leo Brouwer, Alberto Mesirca. Inoltre è attivo sul panorama italiano in svariate formazioni cameristiche.
Contemporaneamente agli studi dello strumento approfondisce quelli di composizione, sotto la guida di Marco Momi prima e Vittorio Montalti poi, partecipando anche a masterclass di Luca Francesconi, Alberto Posadas e Alessandro Solbiati.
In occasione di un workshop tenuto da quest’ultimo, durante il quale viene eseguito il suo pezzo “soma rakódes (sfacelo di carni)” per voce femminile (Maria Eleonora Caminada) e sax tenore (Riccardo Cavaliere), viene premiato con una commissione del Campus Internazionale di Musica di Latina. Il brano sarà eseguito in prima assoluta nell’estate 2023, all’interno del 59° Festival Pontino.
Attualmente studia composizione al Conservatorio di Potenza sotto la guida di Mehdi Khayami.
Romeo Cossidente – “Vestigia” per chitarra battente
Vestigia è una composizione originale per chitarra battente composta da Romeo Cossidente.
L‘opera è suddivisa in due movimenti.
Il primo deriva nella sua interezza dagli elementi che costituiscono le tre battute iniziali.
Di seguito, si presentano continui tentativi di innalzamento, resi vani, velleitari da reminiscenze del passato (un ritmo di danza popolare stilizzato e sublimato, con addosso tutto il peso della storia).
Sullo sfondo, una costante frammentarietà in monotono declino.
Il secondo movimento, “quasi double“, presenta vari elementi che componevano il precedente, che qui appaiono totalmente trasfigurati, scomposti, calcificati, privi di una qualsiasi direzione. Testimonianze di una presenza, organismi che sopravvivono benché spogliati della loro funzione originaria.
Periodicamente, fioche luci nascono da frammenti di un lontano canto popolare, anch’esso fossilizzato al livello tale da diventare irriconoscibile.
Il mio prossimo lavoro discografico
Vestigia è l’ultima composizione che farà parte del mio prossimo lavoro discografico. Inciderò nei prossimi mesi e lo pubblicherò per fine anno. Le altre opere presenti nel lavoro saranno quelle che hai ascoltato nei mesi precedenti: “Taburno” di Oscar Bellomo, il “Capriccio sul nome B.A.C.H.” di Roberto Piana, la “Piccola Suite Lucana” di Pierpaolo Palazzo, il “Capriccio detto dell’Ordalia” di Edoardo Dadone, la “Suite Breve” per Chitarra Battente di Kevin Swierkosz-Lenart, la “Sonatina Lucana” di Franco Cavallone e la “Partita Battente” di Alfredo Franco.
Ma ora non voglio svelarti altro e ti lascio gustare la mia incisione di Vestigia per chitarra battente di Romeo Cossidente.
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